Intervista su VOCE: giusto per la precisione...



Oggi VOCE pubblica un’intervista al sottoscritto, raccolta da Florio Magnanini una settimana fa.
Visto il caso di questi giorni del povero giudice di Cassazione turlupinato dal giornalista malizioso,  mi metto subito dalla parte dei bottoni e  corro a fare una precisazione fondamentale e di una certa gravità.
Non ho mai detto che “i Superman sono di destra”, in termini generali,  ma bensì che “Superman è di destra”, cioè mi riferivo in modo specifico al personaggio della DC Comics, perennemente filogovernativo e al servizio dell’imperialismo americano,  mentre è noto a tutti che l’Uomo Ragno è moderatamente di sinistra e Batman anarco-insurrezionalista, almeno nella versione milleriana.  Io in ogni caso preferisco Dare Devil perché veste di rosso e mena da orbi (questa la capiscono solo i fumettari), o al limite gli X-Men che almeno sono in tanti e almeno uno con cui andare d’accordo lo si trova sempre...

Metafore fumettistiche a parte, devo dire che Magnanini ha onestamente ricostruito la nostra gustosa (almeno per me) chiacchierata e lo ringrazio per la considerazione data a uno che in fondo in questo momento rappresenta giusto un’opinione personale.
Leggendo il sottotitolo all’intervista  però mi rendo conto che nel parlare a ruote libera ho dato per scontato troppe cose,  e paradossalmente, preso dal gioco delle semplificazioni di schieramento, pare che abbia invertito i pesi  in quello che ritengo veramente importante, nel ragionare di come dovrebbe essere costruita una proposta di alternativa per Carpi (errore mio, ribadisco, non di Magnanini).
Per i tre lettori di questo blog, provo a recuperare ora.

Di sicuro, non credo che funzionerebbe un “tavolo” dove le eminenze grigie (?) dei partiti della sinistra locale si riunissero e chiedessero non importa cosa agli esponenti dei 5 Stelle.

Non funzionerebbe (e sarebbe anche poco interessante per il sottoscritto), per tre motivi: perché il M5S se ne guarderebbe bene anche solo di avvicinarsi ad un tale tavolo,  perché la cosa sarebbe poco credibile nel momento che ci fossero esponenti di IDV e Verdi che sono da una o due legislature felicemente abbarbicati alle giunte Campedelli e perché francamente ritengo che oggi, quelle sigle, si riducano alla rappresentanza personale di assessori e consiglieri coinvolti (non esiste una roba che si chiama “Verdi” a Carpi, esiste Carmelo Alberto D’Addese, e per l’IDV manco quello, ormai).

Quindi, se il gioco non si può riassumere nel “IDV, SEL e Verdi convincano il M5S”,  quali sono i soggetti dai quali dovrebbe (secondo me) partire l’iniziativa?
Esattamente le persone (non le sigle) citate in lungo e largo nel resto dell’intervista. Quel popolo referendario e dei beni comuni e gli elettori e cittadini, che condividano alcuni valori di minima chiari e che, pur da esperienze diverse (di partiti e non), bene o male per le politiche locali vorrebbero vedere realizzate le stesse cose: tutela dei beni comuni (ambiente, lavoro, servizi pubblici), legalità, trasparenza dell’amministrare, allargamento degli strumenti di partecipazione diretta alla cosa pubblica, politiche di coesione sociale.
Se ci fosse un’iniziativa di questo tipo, (persone che si uniscono non sigle di partito o movimento) chi vi partecipa potrebbe avere gli argomenti e la credibilità per unire tutti quelli che ci stanno, riuscendo ad evitare di ritrovarsi sulla scheda elettorale due, tre o più simboli in competizione fra loro pur dicendo cose molto simili per Carpi.

In sintesi, l’assurdo (mi rendo conto che lo è ) che vorrei vedere come elettore,, è che ci fosse un’iniziativa civica, ecologista e di sinistra sufficientemente forte, da poter convincere gli attivisti del M5S e  ANCHE quelli dei partiti a sinistra del PD carpigiano, a rinunciare a presentare i propri simboli, costruendo una proposta alternativa,  in grado di liberarsi di tutti i pregiudizi e i preconcetti che i simboli della politica nazionale si portano dietro e che i partiti stessi usano reciprocamente gli uni contro gli altri.
Resto convinto che un soggetto del genere, costituirebbe un problema molto più serio per chi oggi governa Carpi nel modo che non ci piace, che non l’opposizione del solo M5S o anche  l’eventuale decisione di SEL di non presentarsi insieme con il PD nel 2014
Il punto è: ci sono abbastanza persone motivate, fuori e dentro partiti e movimenti e che abbiano voglia di crearla questa alternativa?
Quel che è certo è che il tempo stringe e se qualcuno ha di queste aspirazioni, farebbe bene a cominciare a dirlo in giro e vedere chi lo segue (e anzi, siamo già in ritardo).

Infine, rispetto all’intervista pubblicata, devo fare ammenda: a parte la riga iniziale, e anche in questo panegirico, non cito mai una formazione che per me invece è sempre stata (umanamente, prima ancora che politicamente) determinante nella mia esperienza carpigiana, ovvero Rifondazione Comunista.
A mia giustificazione potrei dire che non viene mai citata direttamente perché la ritengo parte e motore del Coordinamento Beni Comuni, nel quale abbiamo condiviso tante battaglie,  che invece nei miei ragionamenti ritorna spesso-
Che dire? In un certo senso viziato da questa mia impostazione civica, al momento i compagni di Rifondazione mi interessano più come persone con le quali condividere percorsi politici che non come sigla politica in sé, ma nei confronti di chi in quel simbolo si riconosce, visto che tutti gli altri vengono citati, la mancanza c’è stata ed è tutta mia e me ne scuso.

(Suppongo che questo post risulti poco chiaro per chi non ha letto l’intervista su VOCE, se non avete sofferto già abbastanza, potete sempre recuperarla…)

Anzi, adesso è on line:http://www.voce.it/edicola/index.html?section=articolo&id=532&artid=19675

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